sabato 10 dicembre 2011

Storia e letteratura

Stanno iniziando i nostri laboratori nelle scuole di Torino e provincia.
Pubblichiamo qui l'introduzione comune ai differenti moduli, nella quale proviamo a raccontare da quali basi partiamo e dove vorremmo arrivare alla fine del percorso con le classi.

Storia e letteratura

In questo laboratorio si vuole parlare di storia in modo inusuale, attraverso romanzi e racconti, che sono delle vere e proprie fonti storiche.

Per lo storico tutte le tracce che dal passato giungono fino a noi sono considerate fonti, cioè strumenti per interpretare la storia dell’uomo. Ne esiste, dunque, una grande varietà; possiamo citarne alcune: i documenti degli stati, i giornali, i documenti di compravendita dei beni, gli atti di nascita, matrimonio e morte, ma anche il paesaggio, gli oggetti, le interviste, i quadri, il cinema, le fotografie e, appunto, le fonti letterarie. Lo storico nel suo lavoro deve interpretarle e deve, innanzitutto, stabilirne l’autenticità, servendosi di strumenti specifici. Non può limitarsi unicamente al contenuto (considerare, ad esempio, esclusivamente il testo di un documento o il soggetto di un’immagine), ma deve capire chi le ha prodotte, per quali ragioni e con quali finalità, in quale contesto, che funzione avessero nelle società del passato e così via.

I brani dell’antologia sono tutti estratti da opere contemporanee al periodo storico preso in considerazione e ambientate, a parte pochi casi, negli stessi anni. Ciò non significa che un testo che parla di in un periodo diverso da quello dell’autore non possa essere considerato una fonte: in realtà, ogni opera – sia essa un romanzo storico o un racconto di fantascienza – ci fornisce notizie interessanti sul periodo in cui è stata composta. Tuttavia, dal punto di vista dello storico, lo scrittore che racconta episodi a lui contemporanei e a cui alle volte ha anche direttamente partecipato, rappresenta una fonte diretta dei fatti narrati e fornisce dati di più facile impiego nella didattica della storia.

Nelle nostre fonti, quindi, cercheremo di rintracciare tre generi d’informazioni: il primo è di tipo cronologico, il secondo riguarda la storia materiale e della mentalità, il terzo l’autore e il contesto di riferimento.

In primo luogo, un’opera letteraria può essere un utile strumento per ricostruire l’esatta cronologia di eventi più o meno importanti di un determinato periodo storico. Per gli storici dell’antichità e del Medioevo le opere letterarie spesso costituiscono le uniche fonti a disposizione. Questo primo aspetto interessa di meno gli storici dell’età contemporanea, perché più ci si avvicina alla storia attuale, più le fonti a nostra disposizione aumentano esponenzialmente. Ciò nonostante, questo primo livello continua a rappresentare un punto di partenza imprescindibile nell’analisi di un testo e non a caso è alla base della stessa critica letteraria. L’analisi del testo infatti non può mai prescindere dall’inquadramento cronologico dell’autore e dell’opera presa in considerazione. Se a livello di studio queste notizie ci sono fornite come dati di fatto, da un punto di vista della ricerca esse non sono mai del tutto scontate e costituiscono appunto il punto di partenza di ogni riflessione critica su un testo.

Il secondo genere di informazioni riguarda gli aspetti della vita quotidiana e materiale (il lavoro, lo svago, i mezzi di trasporto, i consumi, etc.) e della mentalità (ideologie, credenze, rapporti di genere, emozioni).

Il terzo genere di informazioni riguarda il ruolo dell’autore nel suo tempo. È tipico dell’intellettuale, infatti, interpretare la società in cui vive e definirne i problemi. Molti degli autori presenti nell’antologia, inoltre, hanno avuto una parte attiva nelle vicende che raccontano ed è naturale, quindi, che nei loro scritti ne emerga chiaramente il punto di vista critico e spesso la posizione politica. Questo ultimo genere d’informazioni è molto più importante, perché il lavoro dello storico non si limita né a stabilire una data per ogni singolo avvenimento, né a descrivere come si viveva in periodi diversi dai nostri, ma mira a spiegare le cause dei fatti e a interpretare i cambiamenti avvenuti da un periodo all’altro. Il terzo genere di informazioni insiste maggiormente sull’aspetto interpretativo e rappresenta la prima riflessione storiografica sui problemi di quel periodo, mentre i primi due generi di notizie hanno un valore prevalentemente descrittivo.

Questo laboratorio, dunque, cercherà di far studiare la storia attraverso romanzi e racconti, in maniera interdisciplinare e insolita. Ricordiamo che servirsi di un approccio storico per esaminare un romanzo o un brano non significa accantonare le altre tecniche di analisi del testo, ma arricchire il bagaglio a nostra disposizione. Qualsiasi libro infatti contiene una quantità straordinaria di informazioni sul periodo in cui è stato scritto, che può essere colta pienamente solo incrociando le tradizionali tecniche dell’analisi del testo con altre, tipiche della ricerca storica. Non dimentichiamo, infine, che questo esercizio fornisce maggiori strumenti concettuali per leggere e comprendere qualsiasi tipo di testo (dall’articolo di giornale alla pagina di internet) con maggiori capacità analitiche e critiche.